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CHI E’ BANKSY?

Non so perchè le persone siano così entusiaste di rendere pubblici i dettagli della loro vita privata, dimenticando che l’invisibilità è un superpotere.

Cercasi identità di Banksy disperatamente

Banksy è un writer che per sua scelta non rivela la sua identita’. Ogni volta che “spunta” un nuovo murales, si cerca di capire chi lo ha fatto, ma nessuno sa realmente che aspetto abbia Banksy. Mago dei travestimenti è riuscito fino ad oggi a tenere nascosta a tutti la sua identità e quindi la sua vita.

Questo già potrebbe sicuramente rendere l’arte di Banksy unica. Ma c’è di piu’.

Esprime la sua arte con murales realizzati con la tecnica dello stencil. Di solito sono in bianco e nero, con qualche elemento colorato. Prepara le sue “mascherine” in laboratorio e poi munito di bomboletta spray, colpisce.

I suoi lavori sono ispirati all’artista di strada francese Blek Le Rat: con il quale condivide la passione per gli stencil e i Rat (topi). I topi infatti sono un soggetto ricorrente nell’arte d Banksy, egli afferma  “esistono senza chiedere il permesso“, perché “sono odiati, braccati, perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione nella sporcizia. Eppure sono in grado di mettere in ginocchio l’intera civiltà”
Entra,
Lo stecil è una tecnica che permette velocità di realizzazione e serialita’. Infatti molti soggetti si ripetono.

I suoi murales sono veri e propri manifesti di protesta: contro la guerra, il consumismo, il razzismo ecc. Insomma il tema non è scelto a caso e quando “appare” un murales di Banksy , il momento, il posto e il tema non sono a caso.

Nato a Bristol, in Inghilterra, dove da ragazzo faceva parte di una gang, la DryBreadZ Crew nel 1997 realizza il suo primo grande murale: The Mild Mild West. Fatto per coprire una pubblicità nel quartiere di Stokes Croft, raffigura un orsacchiotto che lancia un cocktail molotov a tre poliziotti in tenuta antisommossa. Bristol e i “bristoliani” sono spesso coinvolti in sommosse e l’orsetto qui li rappresentava.

Banksy spesso nelle sue opere utilizza il détournement e consiste nell’inserire elementi stranianti in un’opera che ne alterano completamente il significato.

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Entra, attacca e scappa…

All’inizio della sua carriera nei primi anni 2000 , Banksy divenne famoso attaccando i propri quadri all’interno di importanti musei. Entrava  al Moma, al Metropolitan Museum di New York ma al anche il Museo di Brooklyn e quello di Scienze Naturali e travestito, mentre magari i suoi complici distraevano la guardia, appendeva il suo quadro su una parete semivuota e fuggiva.

Al Museo di Scienze Naturali appese un collage. Ad un vero scarafaggio l’artista ha aggiunto due ali di un cacciabombardiere con quattro missili in miniatura.

Al Met, omaggiando Magritte, fa entrare You have beatiful eyes, che  ritrae una donna in costume settecentesco, con il viso coperto da una maschera a gas. Al Moma invece ha lasciato un barattolo contenente una zuppa di pomodoro, ritrovata, pochi giorni dopo l’incursione, in uno degli ascensori ,omaggio ad Andy Warhol.

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Opere come messaggi sociali

 

Bambina col palloncino

Si tratta probabilmente l’opera più conosciuta del writer britannico. Come altri graffiti dell’artista, è realizzata con la tecnica dello stencil fa parte di una serie iniziata proprio da questo murales realizzato a Londra nel 2002 lungo le scale del Waterloo Bridge.

Se per alcuni quest’opera simboleggia la perdita dell’innocenza, per altri è simbolo di speranza rappresentata dalla bambina che libera il palloncino nell’aria. Altri ancora ci vedono una sorta di evoluzione, ci si libera e ci si evolve. Ecco proprio questo è lo scopo dell’arte di Banksy: liberta’ di interpretazione. L’arte , fruibile a tutti in strada, e non chiusa in un museo, che viene interpretata con libertà.

 

Andando, andando,…andato!

Nel 2018, durante un’asta da Sotheby’s, una copia dell’opera, realizzata come stampa su tela è stata venduta per 1,04 milioni di sterline. Non appena battuta l’asta è arrivata però la sorpresa. Si è infatti attivato un trituratore meccanico nascosto nella cornice che ha distrutto parzialmente l’opera riducendola in striscioline penzolanti. La nuova creazione è stata subito prontamente ribattezzata “Love is in the trash”. La sua originalità non risiede soltanto nelle opere stesse, ma anche nel mondo in cui, volente o nolente, ha disarticolato il sistema dell’arte e il suo stesso funzionamento.

Going, going, gone…” aveva sghignazzato poco dopo quel genio di un artista postando su Instagram

(Flower Thrower ) Love is the Air 2003

In quest’opera di protesta e di ribellione, c’è l’inserimento di un elemento che sembra estraneo alla scena: i fiori. Quante volte abbiamo visto, in scene di guerriglia questa “posa”, ma il lancio era di pietre, di oggetti pesanti, qui, forse lo stesso Banksy lancia fiori.

L’arte di Banksy è anche  politica.

Flying Copper, del 2003

Banksy fu uno dei primi artisti a inserire lo smile e le emoji nelle sue opere. Lo smile posizionato sul volto del poliziotto anzi di un “cop” inglese, ne nasconde il viso e dona un’espressione enigmatica. Ride o sghignazza? Le forze dell’ordine ci proteggono o ci illudono di proteggerci? Anche qui libera interpretazione…

L’arte di Banksy è fatta di domande, non di risposte.

Naufrago bambino

Il tema dei migranti, sul quale l’artista accende i riflettori durante l’inaugurazione della 58esima Biennale di Venezia, realizzando, la notte dell’8 maggio 2019, il murale Naufrago bambino a sostegno dei migranti bloccati in mare da una politica di chiusura dei porti molto discussa dal governo italiano.

Raffigura un ragazzo che, emergendo dall’acqua di un canale, indossa un giubbotto di salvataggio e alza al cielo un razzo segnaletico che emana un fumo denso e rosa.

Per soccorrere i migranti in mare Banksy ha acquistato una nave e finanziato una missione per soccorrere i migranti in difficoltà nel mare fra la Libia e l’Italia. La Louise Michel, dal nome da un’anarchica femminista francese del XIX secolo, decorata con i graffiti dell’artista britannico, ha sottratto alla morte 130 migranti, tra donne e bambini

Venice in Oil

In sostegno ai comitati veneziani che chiedevano la fine del passaggio delle navi da crociera nel bacino di San Marco, nel 2019 Banksy si traveste da ambulante ed espone ben nove tele ad olio che rappresentano in stile settecentesco una nave da crociera che con le sue mostruose dimensioni blocca la vista dei fragili monumenti della città. La tecnica di realizzazione, ad olio è un allusione anche all’inquinamento prodotto.

Sprovvisto di licenza viene dopo poco allontanato.

Game changer

E’ un omaggio dell’artista ai veri eroi impegnati nella lotta contro il Covid. Si vede un bambino che nella cesta dei giochi, tra i vari supereroi, sceglie di giocare con la bambola di  un’infermiera.

Madonna con la pistola a Napoli

A Napoli c’è il primo murales fatto in Italia di Baksy. Risale al 2010 è la Madonna con pistola, il titolo potrebbe far pensare a un’immagine sacra ma non è così. La pistola si trova al posto dell’aureola e rappresenta il contraddittorio legame tra la criminalità organizzata e la religione.

Purtroppo per “proteggere” il prezioso murales è stata istallata una vetrina.Già un murales a Napoli di Banksy è andato perduto, si trattava della reinterpretazione dell’estasi della beata Ludovica Albertoni del Bernini, raffigurata con in mano Coca-Cola, patatine e un panino del famoso brand, McDonald’s, simbolo del consumismo.

Noi lo abbiamo visto, purtroppo la foto non rende Arte da strada a Napoli: tra street art e metro art.

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BANKSY SCULTORE:

la statua rubata al ladro.

 

Banksy è anche scultore, celebre è il suo  The Drinker

La statua, pensata come una caricatura del “Il pensatore” di Rodin e come una presa in giro a tutti i “pensatori” dell’epoca rappresentati come bevitori, con i postumi di una notte insonne nel caos metropolitano , rappresentato dal cono stradale messo in testa.

Questa statua ha una storia travagliata. Nel 2004 si trovava al centro di una piazza molto trafficata a Londra e da lì fu rubato con una gru mobile senza che nessuno ci facesse caso.

Venne rubata dal “terrorista d’arte” Andy Link (noto ai più come AK47) che, dopo il furto, se la mise in giardino e chiese a Banksy un riscatto per riaverla. Banksy rifiutò dicendo che per lui poteva anche bruciarla.

Dopo 3 anni, dei ladri rubarono la statua dal giardino di  Andy Link e per prenderlo in giro vi lasciarono solo il cono .

Andy Link denuncio’ il furto alla polizia.

Fino al 2008 non se ne ebbero piu’ notizie poi  venne creato un certificato di autenticità e venne re-introdotto il cono sul capo del pensatore ebbro.

La famosa casa d’asta di Sotheby’s ha battuto tale scultura partendo da una base di offerta compresa tra i 750mila e il milione di sterline. Il “ladro” ha cercato di dire che la statua era sua visto che si trovava nel suo giardino, ma la polizia ha ribattuto che si trovava li’ proprio perché rubata .

Banksy nel 2013, per denunciare le assurdità del mercato dell’arte nel valutare le opere d’arte, ha venduto le sue opere a 60 dollari per strada. I fortunati acquirenti oggi hanno opere valutate attorno ai 20.000 dollari.

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La Pest Control (controllo dei parassiti) per certificare autenticità.

L’artista  di solito realizza per ogni opera una tiratura di 500/600 che poi vengono “bollate” da Pest Control ( controllo dei parassiti,  nome piu’ che appropriato)

Pest Control è  una società senza scopo di lucro, che Banks ha creato y per far autenticare le proprie opere. La Pest Control, dopo un pagamento di 65 sterline e aver accertato che si tratta di un originale, ti manda un certificato con mezza banconota falsa da dieci sterline , con sopra un codice scritto a mano. Quindi una metà la hai tu e l’altra è conservata dalla Pest Control nell’archivio affianco al tuo nome.

Il falsario, quindi dovrebbe falsificare oltre alla stampa anche la meta’ della banconota. E se anche ci riuscisse, nel momento dell’acquisto il collezionista dovrebbe richiedere un cambio di proprietà, contattando il Pest Control. Quindi se lo scambio non è autorizzato, il Pest Control contattando il primo possessore scoprirebbe subito l’inganno e avvertirebbe il nuovo acquirente che ha in mano un falso.

Il sistema è solido, ma anche molto semplice: molto più che una qualunque firma o un controllo fatto da un esperto. Con questa soluzione, Banksy rischia ancora una volta di cambiare in maniera dirompente i rituali del sistema dell’arte.

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Hotel con la vista più brutta del mondo.

Nel 2017 Banksy ha  provocatoriamente costruito il suo Walled Off Hotel a Betlemme. Un albergo vero e proprio  che si trova di fronte al muro che divide palestinesi e sraeliani

L’ALBERGO CON LA VISTA PEGGIORE AL MONDO si potrebbe definire.

10 camere vista muro e una galleria d’arte ricavate in gran segreto da un ex laboratorio di ceramica. L’albergo è stato, non a caso, è stato inaugurato nel 2017 l’anno dell’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti da sempre “appassionato di muri “.

Ogni stanza è arredata in modo diverso. Nella stanza “Artist” si è circondati da opere d’arte, tra tutte c’è quella con la celebre immagine della lotta con i cuscini tra un soldato israeliano e un manifestante palestinese, come testata del letto. Nella stanza “Scenic” si ha la migliore vista sul muro. Se vuoi l’esperienza di dormire in un accampamento c’è la stanza “budget” che per soli 30 dollari ti farà sentire un soldato israeliano. Nella suite “Presidential” c’è invece “tutto quello di cui  un capo di stato corrotto potrebbe aver bisogno”.

Nella hall dell’albergo c’è un pianoforte che suona da solo. Controllato da remoto ogni sera offre al visitatore un concerto di artisti diversi.

l Walled off hotel, la cui apertura all’inizio era prevista per soli tre mesi, ha riscosso talmente tanto successo che non solo è ancora attivo ma potrebbe essere il primo di altri alberghi.

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 Dismaland: il parco sconsigliato ai bambini.

Dismaland è stato un “parco anti- divertimenti” e il suo simbolo è stato il castello diroccato di Disneyland. Aperto dal 21 agosto al 27 settembre 2015 presso Weston-super-Mare , un lido in disuso, fu un’istallazione artistica temporanea.

Nato in contrapposizione a Disneyland, l’artista finanziò il parco, contribuì con dieci opere e lo definì “non adatto” ai bambini. Infatti la parola Dismaland significa: dismal , tetro e land terra. Fu un vero  “festival di arte, intrattenimento e introduzione all’anarchia” finalizzato a criticare l’establishment, il consumismo e il potere. Il biglietto costava solo 3 sterline.

In tutto 18 attrazioni tra cui c’era uno scivolo su un mezzo antisommossa, una giostra su cui era seduto un macellaio, una vasca con barconi radiocomandati pieni di migranti, una statua sfigurata di Ariel e anche un castello tipo quello di Disneyland , con dei paparazzi che scattano foto a una principessa morta in un incidente in carrozza. Le guide all’interno dovevano mostrarsi scostanti e sgarbate. Anche il sito di prenotazione andava spesso in errore, si pensa che era tutto cercato.

Sul sito si leggeva anche che «non sono ammessi spray, pennarelli, coltelli e rappresentanti legali della Walt Disney Corporation».

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Se vuoi prenotare un camera nell’Hotel con la vista più brutta del mondo ecco il link The Walled off hotel